GDPR, Il consenso dei Minori
Cosa cambia per i minori con l’entrata in vigore del GDPR?
Nel GDPR sono state presentate diverse novità, una di queste, poco avvalorata del suo valore educativo é il maggior controllo genitoriale sui minori.
Nel GDPR sono state presentate diverse novità, una di queste, poco avvalorata del suo valore educativo é il maggior controllo genitoriale sui minori.
In Europa da qualche tempo, fatte eccezione per l’Olanda, si faceva riferimento ad una direttiva americana ( il Children’s Online Privacy Protection Act COPPA ) che attribuiva ai maggiori di 13 anni una gestione autonoma dei dati personali.
Con l’entarata in vigore della nuova normativa, l’europa si è distinta dalla normativa americana, dovuta anche dall’uso sempre maggiore degli smartphone e tablet ( e la presenza sui social) da parte dei nostri ragazzi. Il GDPR comunque non è rigido, prevedendo la possibilità per i singoli stati di abbassare il limite a 13 anni ( art. 8 comma 1).
Nel suddetto articolo, si dice:
”
Qualora si applichi l’articolo 6, paragrafo 1, lettera a), per quanto riguarda l’offerta diretta di servizi della società dell’informazione ai minori, il trattamento di dati personali del minore è lecito ove il minore abbia almeno 16 anni. Ove il minore abbia un’età inferiore ai 16 anni, tale trattamento è le cito soltanto se e nella misura in cui tale consenso è prestato o autorizzato dal titolare della responsabilità genitoriale. ”
Tale direttiva è stata ripresa nelle prime indicazioni del garante della Privacy (Febbraio 2017). ”
Il consenso dei minori è valido a partire dai 16 anni (il limite di età può essere abbassato fino a 13 anni dalla normativa nazionale); prima di tale età occorre raccogliere il consenso dei genitori o di chi ne fa le veci.”
Il controllo di chi ha la patria genitoriale
Ovviamente l’entrata in vigore della norma non è sufficiente. Il GDPR, prevede l’
obbligo del consenso da parte dei genitori, andando oltre il parere del genitore, imponendogli un controllo e una responsabilità.
In Italia probabilmente si sta per decidere di fissare in 14 anni l’età minima per l’accesso a tali servizi nei casi previsti dall’art.8, ma spetta al Governo assumere la decisione finale.
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